La Banca europea per gli investimenti ha approvato la nuova politica dell’energia, accelerando la fuoriuscita dalle fonti fossili da fine 2021. Con la decisione di non sostenere i progetti legati alle fonti fossili, incluso il gas, con l’eccezione degli impegni per la rigenerazione delle reti di distribuzione in chiave verde, e di orientare i finanziamenti all’innovazione e all’efficientamento energetico, si aggiunge così un tassello importante allo sforzo per la decarbonizzazione del sistema economico. Q uesto, nel quadro di una più generale strategia per il clima che permetterà di mobilitare risorse per oltre mille miliardi fino al 2030. Come ci ricorda la comunità scientifica, e come purtroppo le cronache di questi giorni ci confermano drammaticamente, il raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050 costituisce un obiettivo imprescindibile se si vuole contenere il riscaldamento globale ed arrestare una deriva pericolosa e potenzialmente devastante sia per i suoi effetti graduali ma pervasivi (tra gli altri sulla salute, la produttività, la disponibilità idrica) sia per la maggiore frequenza e intensità degli eventi naturali estremi. Per questo il governo italiano ha votato a favore della nuova strategia della Bei ed è impegnato affinché il tema della sostenibilità ambientale sia al centro dell’azione delle istituzioni nazionali ed europee. L’obiettivo di neutralità carbonica entro il 2050 richiede impegni vincolanti e investimenti ingenti e deve avere a cuore tutte le dimensioni della sostenibilità. Modulare la transizione implica un processo di adattamento inclusivo, che minimizzi e assorba gli shock della riconversione tutelando il lavoro e accompagnando i processi di ammodernamento del sistema industriale verso l’impiego di un mix energetico capace di ridurre le emissioni. Siamo tra quanti hanno spinto perché la nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen lanciasse un vero e proprio European Green Deal e ne sosterremo la definizione e l’implementazione richiedendo il giusto livello di ambizione. Al tempo stesso, con la manovra di bilancio abbiano lanciato un Green New Deal nazionale che collega l’aumento delle risorse per gli investimenti pubblici (7 miliardi aggiuntivi nel triennio) e per il sostegno agli investimenti privati (6 miliardi) agli obiettivi della sostenibilità ambientale e sociale, dell’innovazione e dell’economia circolare, nella convinzione che queste sfide siano anche un forte volano per la crescita, l’innovazione e l’aumento della produttività. Per questo, alcuni importanti strumenti di incentivo all’innovazione, come Impresa 4.0, vengono non solo rilanciati ma anche arricchiti in chiave verde e affiancati da nuove opportunità, come il credito di imposta per investimenti green. Il contrasto ai mutamenti climatici e la crescita sostenibile costituiscono al tempo stesso una necessità e una grande opportunità. Mettiamo questi temi al centro del dibattito nazionale e in vista della prossima conferenza sul clima e degli obiettivi più ambiziosi che ci troveremo ad affrontare facciamoci trovare pronti e rendiamo l’Italia e l’Europa protagoniste della sfida centrale dei prossimi decenni.